Qualche giorno fa nel tardo pomeriggio, parlando con Stefano, non gli ho più chiesto particolari sulla documentazione circa la Festa della Maddalena (Madaena) aTaggia (IM), che la sempre gentile S. mi aveva pregato qualche mese fa di consegnargli.
A Taggia ci sono stato spesso negli anni, specie negli ultimi, ma mi sono rimasti molto cari i due passati là per lavoro poco dopo la metà dei ’70. In genere, libri, film, fatti e situazioni che mi appassionano in modo particolare mi rimangono molto sfumati nella memoria: quella Taggia, da me appena accennata, nel mio ricordo non fa eccezione.
Fu singolare che tra le persone del posto che talvolta rividi dopo quel bel periodo ci fossero degli ex dirigenti democristiani. Un nonno, ad esempio, ad una partita di mini-basket, dove era impegnato mio figlio. Un esercente, impegnato a livello provinciale nella sua Associazione. Un mio collega, per così dire, in un organismo istituzionale, dove io transitai nella mia nuova veste professionale. In quei giorni mia madre mi aveva appena consegnato i fogli, da lei ben conservati, di giornale del 1959 dove appariva la notiziola, da me ormai dimenticata, della mia partecipazione a Radio Squadra (guarda caso in tandem con la S.; come ho già qui raccontato!). Su quel quotidiano appariva anche un riferimento alla vittoria in una gara ciclistica di esordienti di questo nuovo collega: mi affrettai a portargli una fotocopia, che gli consegnai all’inizio di una riunione, così che si sprecarono collettivi scherzosi complimenti.
Non ho più seguito certe polemiche e certe vicende, ma a quei miei primi tempi vibrava ancora nell’aria il tentativo di secessione di Arma di Taggia. In molti, compreso il mio “ufficio”, era invalso l’uso di scrivere “Armataggia”, al posto di Taggia come nome ufficiale del comune. Forse a causa di una pertinente decisione delle autorità. Mi pare che oggi si sia tornati ad indicare solo Taggia. Di sicuro nell’uso comune per Taggia si intende il centro storico e per Arma di Taggia la parte a mare.
Forse ho fatto un po’ di confusione.
E forse su Taggia, intesa come territorio comunale, ho qualcosa in più da sviluppare.
Cerco oggi di concludere su qualche singolarità, mia e della vecchia Taggia. Dove almeno il ponte antico già allora me lo ero percorso ed ammirato più volte. Così come mi ammaliava, appena più in là, Villa Curlo. Tralascio, tuttavia, ora il discorso sui monumenti, che pur mi appassionano.
Non l’amico che faceva l’Università a Roma, dove mi sembra avesse assistito all’interruzione del comizio di Lama. Non l’amico che insieme al padre mi fecero apprezzare singolari piatti, locali e piemontesi, alcuni già allora probiti. Né altri amici e conoscenti. Nessuno mi fece mai pressioni particolari, per come io rammenti, perché io assistessi alle due Feste tradizionali della vecchia Taggia, quella di San Benedetto Revelli e quella legata, appunto, alla già citata figura della Santa Maria Maddalena del Bosco, Feste che meritano entrambe approfondimenti di ordine storico, comunque rinvenibili sul Web. Alla prima forse ebbi qualche vaga intenzione di prestare attenzione. Sulla seconda, invero, ho letto ultimamente molte pagine ben documentate. Su quella di San Benedetto, sui suoi “furgari”, soprattutto, avevo, invece, letto appassionate parole di un bravo giornalista, nativo del posto. I “furgari” sono (erano) piccoli fuochi d’artificio, realizzati alla buona da persone del posto, molto pericolosi, tanto è vero che negli anni causarono diversi gravi incidenti: al punto da essere (se ho ben capito) proibiti se in versione ancora conforme alla tradizione, dunque, tollerati se molto “alleggeriti”. Non ne avrei fatto cenno se proprio la settimana scorsa non avessi ricevuto in visione (credo!) privata delle magnifiche fotografie in bianco e nero dell’accensione di “furgari” alla svolta, più o meno, degli anni ’70, fotografie realizzate da una squadra di artisti, che hanno mancato di dare una diretta attribuzione alle loro immagini. Se risolvo qualche problema di forma, forse prima o poi provvedo io a pubblicare almeno uno o due di questi scatti!
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