Come migliorare i flussi UX di un sito

Quinto articolo tratto dal progetto Web design for the planet, come migliorare i flussi UX per realizzare siti web in modo eco-sostenibile.

Web design for the planet


Il testo originale si trova qui: https://www.webdesignfortheplanet.com/reduire-pages-vues-green-ux/

Un grazie a Nathalie per il suo lavoro.

Tutti gli articoli del progetto Web design for the planet sono distribuiti con licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0

BUONA LETTURA!

Quando parliamo di design dell'interfaccia, distinguiamo tra UX Design e UI Design. La UI (User Interface) comprende tutti gli elementi visivi: il layout grafico, i colori, la tipografia… che influiscono sulla “pesantezza” di un sito. La UX (User Experience) riguarda l'intera architettura dell'informazione. In altre parole, come rendere la navigazione il più possibile intuitiva in modo che i visitatori possano trovare le informazioni che stanno cercando nel modo più facile. Si parla spesso di " UX flows " - o "flussi degli utenti" in italiano - per designare il percorso di un visitatore nel sito. La UX verde è semplicemente il fatto di pensare ai flussi degli utenti in un’ottica di progettazione eco-sostenibile

Come ridurre l'impronta di carbonio di un sito web?

La riduzione dell'impronta di carbonio (carbon footprint) di un sito Web implica due cose:

  • ridurre il peso del sito
  • ridurre il numero di visualizzazioni di pagina

Ridurre il peso del sito migliorando l'interfaccia utente

Abbiamo già visto diversi modi per ridurre il peso di un sito web agendo su elementi dell'interfaccia utente come per esempio:

Ma il peso del sito non è l'unica cosa importante nell'eco-design. C'è una seconda parte nell'equazione su cui si può provare a lavorare: il numero di visualizzazioni di pagina.
Un momento, non te ne andare! 

Ridurre il numero di visualizzazioni di pagina con l'approccio UX verde

Siamo d'accordo sul fatto che nessuna azienda mira a veder diminuire il numero di visitatori.
È noto che gli utenti più coinvolti - quelli che visitano spesso il sito - sono spesso i più redditizi. Tendiamo quindi a stimolare gli utenti un po’ più “freddi”, con notifiche ed email varie, nella speranza che vengano a trovarci più spesso.
E che anche loro diventino utenti coinvolti.

Sulla base di questa osservazione, ti starai chiedendo dove voglio arrivare e sicuramente ti starai dicendo che il numero di visite non è un elemento su cui possiamo - o vogliamo - agire. 

Stai tranquillo, non si tratta di ridurre il numero di visitatori ma il numero di pagine visualizzate dallo stesso visitatore. La sfumatura è importante.

Il peso del sito è determinato dal peso di ciascuna pagina. Se riusciamo a ridurre il numero di pagine visualizzate dallo stesso utente, ridurremo automaticamente il volume dei dati trasferiti. Quindi la quantità di elettricità consumata. Quindi il volume delle emissioni di CO2 immesse in atmosfera. Questo è il punto centrale della UX verde.

Identificare i percorsi troppo lunghi

Se l'utente può ottenere la stessa quantità di informazioni visitando meno pagine, possiamo ridurre significativamente l'impronta di carbonio di ogni visitatore.

Oltre a condensare lo stesso volume di informazioni in meno pagine - il che potrebbe portarci ad avere siti con molte informazioni difficili da leggere - possiamo anche adottare l'approccio Marie Kondo. In altre parole, porci la domanda sull'utilità di ogni informazione o di ogni fase del percorso di un visitatore. 

Ad esempio, al momento della registrazione, potrebbe non essere necessario chiedere il nome, il cognome, lo stato civile, la data di nascita, l'indirizzo ... Forse lo è. Sta a noi giudicare se ci servono tutte queste informazioni o se possiamo ridurre il numero di passaggi.

Identificare i percorsi "yoyo"

In alcuni casi, un utente può visitare la stessa pagina più volte durante un breve periodo di tempo (durante la stessa sessione, lo stesso giorno o la stessa settimana per esempio). Ciò può significare che in questa pagina sono presenti informazioni di grande interesse per l'utente poiché continua a tornarci. Si tratta spesso di informazioni soggette a modifiche in base a determinati parametri. Da qui la necessità di tornarci più volte per verificare le informazioni.

Google Analytics e Hotjar possono essere due strumenti complementari per identificare questo tipo di percorso:

  • GA per identificare le pagine più visitate
  • Hotjar per visualizzare le registrazioni e vedere se le interazioni degli utenti confermano che siamo in un percorso "yoyo"

Ecco alcuni esempi a cui ho pensato e anche delle possibili soluzioni per ridurre il numero di visualizzazioni di pagina.

Esempio per un sito di e-commerce:

L'aggiunta di nuovi articoli al carrello può far sì che l'utente faccia clic sul carrello ogni volta. Ad esempio, potrebbe voler controllare l'importo del suo ordine, vedere se può beneficiare della consegna gratuita o se deve ancora aggiungere articoli, o anche semplicemente assicurarsi che l'articolo sia stato aggiunto al suo carrello. 

Soluzione: quando l'utente aggiunge un primo articolo al carrello, sarebbe interessante visualizzare una colonna statica che mostri gli articoli nel carrello e l'importo totale dell'ordine. Ogni nuovo articolo aggiunto è direttamente visibile nella colonna, eliminando la necessità per l'utente di visitare ogni volta la pagina del carrello.

Esempio per un sito di annunci:

Una delle funzionalità più utilizzate su questo tipo di piattaforma è la messaggistica. Le persone si scrivono e si rispondono. Un utente che ha appena inviato un messaggio vorrà controllare costantemente se ha ricevuto una risposta dal proprio interlocutore.

Soluzione: al momento dell'invio del primo messaggio, potrebbe essere interessante indicare all'utente che verrà immediatamente avvisato tramite SMS quando il suo interlocutore gli risponde. Sapendo quando (immediatamente) e come (SMS) verrà avvisato, l'utente non ha quindi bisogno di tornare sulla piattaforma per verificare se è arrivata una risposta.